Ti ringrazio di avermi buttato
In questo ciclone
Macerie e sassi di tetti divelti
Mi ricordano che esiste il cielo.
Troppo tempo sono stato sballottato.
Ma quando il tempo è troppo?
Non lo è mai
Sul fuoco bisogna stare il giusto
Lentamente, senza bruciare
E ora che sono nell'occhio
Al centro della fronte, seduto,
È tutto più calmo, chiaro,
E il dolore risplende
Del chiarore delle stelle.
Intorno a me burrasca
Dentro di me la quiete, covata
Nel cuore, dal tepore del bene.
È Bellezza questa, cara mia,
E te ne sono grato, la vedevo in te
Ma mi stavo riflettendo.
Alla fine cosa è l'amore?
È uno stato dell'essere
Prima d'esser
sentimento.
È il Sole che dona
Senza chiedere nient'altro
Che la mia esistenza.
E ricambio, si, ricambio
Con una vita piena
Di attenzioni per me stesso
Con una sguardo attento, rivolto
Al centro del mio petto