Il sussulto del cielo,
a masticar il tempo.
L'orologio tocca i rami del melo,
il vento desta dei fiori in un luminoso lampo.
Corteccia di palissandro e passiflora,
la madre osserva l'esattezza dell'ora.
Lascia fiorire steli di viole,
per assecondare il profumo ed il colore del sole.
Tu a ritroso verso la partenza,
tu innanzi al quotidiano divenire,
hai contato la fulgida assenza
ora avventuriero, sei pronto per partire.
Se solo il sussultare fosse sordina mente,
allora nel gioco della clessidra saresti immobile,
statico, a rimirare l'invisibile che sente
fino a ritrovar te stesso nel giusto, nel flebile.
Ricordo di un'era che hai vissuto ,
a ridere d'un precipizio impervio.
Hai valicato il mancante passato
da tutto ad Uno, tralasciando l'Io.