Sono un fiore in inverno

Marco Stocco

 

Introduzione

E sono, solo e ossuto, in questa stanza dai vetri sporchi.

Il mio silenzio è un urlo muto, traghetto la voce con due Marchi.

Viaggio nell’onirico ma desto.

Si chiama sognare o desiderare? Sarò come la goccia per la pietra, il mio Maestro.


Non sarò il dire ma come luce, il fare.

Là, una riva raggiunta morente, un’effige statica di pietra, immobile per sempre.

Il cavaliere mi osserva mentre giungo silente, eppure conosce il mio nome e lo sussurra dal ventre.

Ed io, che non pensavo di dialogare con la roccia, appena apro la bocca, il cavaliere svanisce.


Ora si palesa un fiore che sboccia, il suo profumo, i miei polmoni lenisce.

Ho sognato abbastanza da far sanguinare le meningi.

Come già dissi, farò e sarò, come fiore in inverno.

Sono il vento e tu fiore che profumo spargi, tra le mie braccia, tu l’anima ed io muto perno.  



Questo testo non ha ancora capitoli... segui Marco Stocco per ricevere aggiornamenti nella tua ReadRoom.