Disperse Sensazioni Agonizzanti

Marco Stocco

 

Introduzione

Avevo nell'anima degli inutili vermi.

Gli stessi che ho usato per armarmi.

Amami come fossi un triangolo perfetto,

guardami negli occhi e aggiusta l'assetto.


La mira, con le tue frecce avvelenate.

Un cuore come bersaglio, emozioni dissipate.

Evanescenti, truci sensazioni in spessi coriandoli pesti.

Quello che la testa sussurra, ed il corpo che vesti.


Invecchia piano fino a vestire chiodi e soffrire in silenzio.

Il muto dolore di un fiore acerbo per il suo stelo d'assenzio.

Urlo oggi il mio monologo al Cielo vetusto,

abbraccio la Terra, che mi accolga, nel prossimo lustro.



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