Eva

Avalon Mercer

contenuti per adulti

 

Introduzione

Il mio capo ha 50 anni. La barba curata, un filo di pancia. La sua colonia è dozzinale e nauseabonda. I denti incapsulati e sempre bianchi. Ho un impiego part-time nella sua catena di casalinghi - ne ha tre nell'hinterland e un altro in pieno centro. Lavoro per lui da due anni - esattamente da quando ne ho compiuti 20. Non è bello, non è simpatico (il suo senso dell'umorismo? Quello di un ragazzino di 12 anni...). E per giunta il porco - che assume solo giovani donne! - è sposato. Ed ha una figlia della mia età, Ludovica. L'ho vista una volta: è una ragazza in gamba. Onestà non so proprio da chi abbia ripreso forse da sua madre... Vogliamo parlare del suo outfit da impiegato medio? Dal taglio alla moda neanche fosse un adolescente? O della sua finta abbronzatura? No, vi prego o lo stomaco mi andrà in subbuglio. E allora perché sono qui dopo l'orario di chiusura con lui nel magazzino? Perché farlo mi fa sentire sbagliata. In difetto. È sposato. So che è sposato. Mi dà il ribrezzo solo a guardarlo. Sto tutto il tempo con gli occhi chiusi, con il suo alito che sa di menta sul mio collo, mentre mi tocca il culo. La schiena. Le tette. Capelli da dietro e li tira così che io possa esporre il collo. Lo lecca lentamente, come se fosse il sale e il limone prima di un margarita. Presto ferma immobile come se fossi un pupazzo. Una bambola gonfiabile. È il gusto del proibito che ora pulsa nella mia fica e la rende umida, bagnata, fradicia. La sua colonia mi dà la nausea: le sue mani percorrono è lungo il largo il mio corpo sino ad arrivare ai miei jeans. Nessuno può disturbarci: il negozio è chiuso dall'interno. Non so nemmeno come ci sono arrivata qui... come mi sono lasciata convincere... ma è un attimo: mi sposto una i jeans e inizia a massaggiare la mia fica. Le farfalle nello stomaco. Dio era tanto che non provavo questa sensazione! Il suo pene eretto sembra dover far scoppiare i pantaloni del completo. Mi volta: il suo enorme cazzo eretto si accomoda tra la linea delle mie chiappe. Continua a massaggiarmi la fica che è sempre più bagnata. E pulsa. Il mio cuore inizia a battere sempre più veloce. Lui strofina il suo cazzo contro il mio culo. Cazzo che si ingrossa sempre più. Mi afferra con la mano sinistra il seno e inizia a titillare il capezzolo mentre con lo stesso ritmo insiste sul clitoride. Ho un orgasmo e non riesco a trattenermi dal gemere. Lui ghigna appagato. Mi volta. Apro gli occhi. Siamo faccia a faccia. Mi infila la lingua in bocca mentre stringe tra i suoi palmi il mio seno. Sono ancora scossa per l'orgasmo. Ricambio il bacio mentre i nostri respiri si fondono sempre più ingrossati. Le mie mani si muovono da sole: sbottono i suoi pantaloni ed estraggo il suo cazzo di venti centimetri. E largo almeno quattro. Non so come possa aver fatto a nasconderlo tutto questo tempo. Inizio a masturbarlo - voglio ricambiargli il favore mentre lui afferra i miei capelli e continua a baciarmi con sempre più foga. Le nostre lingue unite in un abbraccio di fuoco. Accelero: voglio che venga. Su di me. Sui miei vestiti. Ci guardiamo negli occhi, fronte contro fronte. Lui viene. Il suo viso contratto in un'espressione di piacere. Il suo caldo seme che bagna il mio ventre. I nostri battiti impazziti. I nostri respiri che si fondono in un unico, potente respiro.



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